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Biografia
Achim Schütz ha studiato filosofia e teologia a Bamberg (Germania) e a Roma. Dopo l’ordinazione sacerdotale e la conclusione dei suoi studi, gli sono stati affidati due incarichi in parrocchia. Dal 2003 è docente di teologia fondamentale e dogmatica presso la Pontificia Università Lateranense ove propone dal 2006 corsi di antropologia teologica. Dal 2009 insegna sulla Cattedra "Antropologia teologica ed Escatologia", dal 2022 anche sulla Cattedra "Introduzione alla Teologia". Tra le sue attività non didattiche è da ricordare la direzione della collana Memoria viva nella quale propone al pubblico testi classici dell’ambito teologico-filosofico. Per la Santa Sede ha svolto, dal 2010 al 2014, l'incarico del Segretario della "Pontificia Commissione Internazionale d’Inchiesta su Medjugorje". Infine copre da anni il ruolo del Cappellano preso l'Ente della "Regione Lazio".
Corsi del Docente
Contenuti
1. Approcci variegati al reale-concreto
1) Tra categoriale e trascendente. 2) Significato e risvolti della “teologia” pagana. 3) Connotazioni cristiane della Sacra Theologia. 4) Credenze e fede. 5) Il focus di Tommaso d’Aquino.
2. Modelli teologici del passato
1) In Epoca patristica. 2) Nel Medioevo. 3) Nel Rinascimento. 4) La manualistica.
3. Le intuizioni del Concilio Vaticano II
1) Aggiornamento, attenzione al presente ed enfasi sulla presenza. 2) Una nuova epistemologia. 3) Il cristocentrismo e le sue implicazioni. 4) Scrittura, Tradizione e Magistero.
4. Tra “sensus fidei” e “sensus fidelium”
1) La responsabilità del singolo (teologo). 2) L’ecclesialità della teologia. 3) Tra cristianità passata, cristianesimo storico e Chiesa sacramentale. 4) Teismo contro Deismo. 5) Le sfide confessionali.
5. Le contestualizzazioni del concetto “verità”
1) Definizioni classiche di “verità”. 2) Una gerarchia delle verità? 3) Le scienze (empiriche) ed l’esistenza umana. 4) Filosofia e teologia.
Obiettivo
- Raggiungere una comprensione complessiva del concetto di teologia, della sua storia e dei sui contenuti portanti.
Metodo
- lezioni frontali con possibilità di porre domande
Tipo di esame
- prova orale (con esonero dopo il primo semestre)
Bibliografia
- K.-H. Menke, Macht die Wahrheit frei oder die Freiheit wahr? Eine Streitschrift, Pustet, Regensburg 2017 [tr. it. La verità rende liberi o la libertà rende veri? Uno scritto polemico, Queriniana, Brescia 2020].
- A. Schütz, Conoscenza e verità nella fede, in M. cozzoli (ed.), Pensare professare vivere la fede. Nel solco dell’esortazione apostolica “Porta Fidei”, Lateran University Press, Città del Vaticano 2012, 281-299.
- J. Wicks, Introduzione al metodo teologico, Piemme, Casale Monferrato 1994.
- L. Žak, La teologia: statuto, metodo, fonti, strumenti, in G. Lorizio (ed.), Teologia fondamentale, vol. I, Città Nuova, Roma 2004, 11-233.
Contenuti
1. Propedeutica: la svolta antropologica
1) “Chi è l’uomo?” – la perplessità attuale. 2) Le sfide dell’uomo contemporaneo. 3) Colonne portanti della terminologia antropologica. 4) Alcune tappe storiche di una disciplina “giovane”. 5) Modelli scelti di antropologia teologica.
2. L’origine: Dio Creatore
1) Considerazioni speculative sul concetto d’inizio. 2) Creatio ex nihilo. 3) La creazione secondo la S. Scrittura e la Tradizione. 4) Cristocentrismo e impronta trinitaria. 5) La libertà e l’amore creatrici di Dio. 6) Conservazione del mondo creato. 7) Gli angeli e satana. 8) Il dilemma del male.
3. Pluridimensionalità: l’uomo creatura
1) La dignità dell’uomo. 2) Scienze umane e teologia. 3) L’uomo creato a immagine e somiglianza di Dio. 4) L’unità innegoziabile dell’uomo. 5) Il peccato originale.
4. L’uomo ricreato dalla grazia di Dio
1) Il concetto biblico e teologico della grazia. 2) La giustificazione come perdono dei peccati. 3) In Cristo: filiazione e inabitazione divina. 4) Le virtù e il cammino della santificazione.
5. Intermezzo: la questione della vita
6. La cornice storico-sistematica del discorso escatologico
1) Piccola fenomenologia teologica della speranza. 2) Questioni ermeneutiche ed epistemologiche. 3) Alcuni modelli scelti di pensiero escatologico.
7. Tra tempo ed eternità
1) Semi della testimonianza biblica. 2) I temi classici (morte, anima umana, i novissimi). 3) Cristo e il compimento del Regno in Dio. 4) La verità escatologica come essenza del cristianesimo?
8. Prospettiva: la cultura dell’uomo creatura
Obiettivo
- Comprendere l’idea cristiana dell’uomo tra tempo ed eternità.
Metodo
- lezioni frontali con possibilità di porre domande
Tipo di esame
- prova orale (con esonero dopo il primo semestre)
Bibliografia
- J. AUER, Die Welt – Gottes Schöpfung, Pustet, Regensburg 1983 [tr. it. Il mondo come creazione, Cittadella, Assisi 1977].
- J. RATZINGER, Eschatologie – Tod und ewiges Leben, Pustet, Regensburg 1990 [tr. it. Escatologia. Morte e vita eterna, Cittadella, Assisi 1985].
- I. SANNA, Chiamati per nome. Antropologia teologica, Paoline, Cinisello Balsamo 1998.
- A. SCHÜTZ, Alcuni recenti contributi di antropologia teologica, in Lateranum 75 (2009), 327-341.
- ID., L’uomo davanti a Dio. Dispense di Antropologia teologica e Escatologia (ad uso degli studenti), PUL, Roma 2024.
Contenuti
La fede cristiana è un fenomeno ricco per la pluridimensionalità che lo caratterizza. In essa confluiscono componenti naturali e soprannaturali, si incontrano l’individuo umano e Dio Redentore, si crea una feconda dialettica tra immanenza e trascendenza. Credere dà un profilo inconfondibile al singolo – inserendolo comunque in una comunità ecclesiale di persone che hanno scelto la medesima impostazione esistenziale e intellettuale: vivono e pensano secondo criteri condivisi da tutti.
Per lunghi secoli, gran parte della discussione a questo proposito era inquadrata nel trattato De analysi fidei. Il corso mira a ricostruire le tappe più significative della sua elaborazione storica, partendo dalle intuizioni sistematiche del concilio di Trento. Il ragionamento-guida segue la logica dell’apologetica tradizionale. Si evidenzia, infatti, che impostare la propria vita secondo i criteri della fede cristiana, giova alla sua umanità integrale – non soltanto alla sua ragione di cui è liberato il potenziale più autentico. In questo senso, le considerazioni sistematiche entrano in un dialogo critico con il corrente problema del post-umano.
Al centro è messa la distinzione classica tra fides quae e fides qua, profilando l’individuo credente sia sotto l’aspetto dell’ortodossia sia sotto quello dell’ortoprassi. Da una parte è l’idealismo di Hegel e di Schelling, dall’altra l’esistenzialismo da Kierkegaard in poi, che formano uno sfondo critico per dispiegare la fede cristiana come insuperabilmente adeguata all’uomo e, proprio per questo, nata come pilastro della Redenzione. Decisiva è l’ottica sintetico-speculativa, nella quale vengono presentati alcuni contributi scelti di autori come Suárez, de Lugo, Newman, Rousselot, Guardini, Rahner, Balthasar e Jüngel. Una teologia della fede si manifesta nell’insieme organico di tante voci sistematicamente rilevanti, rispecchiando così la sua relazione intrinseca tra l’Uno e i molti. Proprio questa dialettica anima la dimensione ecclesiologica al cui interno il singolo crede.
Obiettivo
- Portare alla conoscenza del valore qualificante che la fede cristiana possiede per la persona umana.
Metodo
- lezioni frontali con possibilità di porre domande
Tipo di esame
- prova orale (con possibilità di discutere un elaborato precedentemente scritto)
Bibliografia
- R. AUBERT, Le problème de l’acte de foi. Donnés traditionelles et résultats des controverses récentes, Warmy, Louvain 1945.
- P. CODA - C. HENNECKE (edd.), La fede. Evento e promessa, Città Nuova, Roma 2000.
- A. SCHÜTZ, Conoscenza e verità nella fede, in M. COZZOLI (ed.), Pensare professare vivere la fede. Nel solco della lettera apostolica “Porta Fidei”, Lateran University Press, Città del Vaticano 2012, 281-299.
- ID., Phänomenologie der Glaubensgenese. Philosophisch-theologische Neufassung von Gang und Grund der analysis fidei, Echter, Würzburg 2003.
Contenuti
Come punto di partenza, il corso s’ispira ad una intuizione onto(teo)logica di F. Ulrich: l’uomo tocca nei suoi momenti più reconditi e meno illuminati dal lume della ragione, la realtà divina che a sua volta sfugge ad ogni tentativo di concettualizzazione. Esiste una dialettica feconda tra l’homo abyssus e il Deus absconditus. In essa confluiscono, non per ultimo, la dimensione soteriologica e quella epistemica della fede cristiana. Il perno di questo discorso ha dei risvolti sia esistenziali sia speculativi; tutto si compatta nelle implicazioni multiforme di “presenza”. A tale riguardo saranno evocati alcuni momenti meno conosciuti del pensiero di B. Pascal, M. Buber e S. Weil. Tutto si stringe attorno a quella relazione polare che si crea tra mistero e sacramento. Riflessioni prese dalla tradizione s’intrecceranno con alcune alcuni spunti innovativi.
Obiettivo
- Si discute la dimensione di Dio mistero e i suoi risvolti si per il teologare sia per il vivere la propria fede.
Metodo
- lezioni frontali con possibilità di porre domande
Tipo di esame
- prova orale (con possibilità di discutere un elaborato precedentemente scritto)
Bibliografia
- C. Caltagirone, L’uomo “analogico”. La meta-antropologia di Erich Przywara, S. Sciascia Editore, Caltanissetta - Roma 2006.
- A. Grillo, Teologia fondamentale e liturgia. Il rapporto tra immediatezza e mediazione nella riflessione teologica, Edizioni Messaggero, Padova 1995.
- A. Schütz, Homo absconditus et abyssus. La dialettica tra redenzione e debolezza umana in F. Taccone (a cura di), La colpa umana dinanzi al mistero della Croce, Edizioni OCD, Morena (RM) 2011, 77-91.
- F. Ulrich, Homo abyssus. Das Wagnis der Seins-Frage, Johannes, Einsiedeln 1961.
Materiale Docente
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